- Mano del deserto, Antofagasta
- Mujera tra le mani
- Figura archetipa nel deserto
- Juan Lopez, serpentina
- Salitrera Chacabuco
- Fabbrica di cemento Inacesa
- Centrale Elettrica
- La Portada
- Salitrera Chacabuco
- Salitrera Chacabuco
- Campo da tennis, Salitrera Humberstone
- Ex scuola, salitrere Humberstone
- Ex Scuola Humberstone
- Salitrera Chacabuco
- Solo, uno dei rari alberi nel deserto
- Ojo del Sal
- Santo, Porto di Antofagasta
- Cimitero di Gatico
- Cimitero di Gatico
Cile – Never again the fog in the desert
[2014]
Questa serie è nata durante un viaggio nel Nord del Cile nel 2014, dopo aver conosciuto delle famiglie locali che mi hanno accompagnata alla scoperta del deserto di Atacama, ed è lì che ho visto una mano scolpita alta più di undici metri uscire dalla sabbia. Una vera e propria richiesta di aiuto, tesa a testimoniare tutte quelle mani che si trovano sotto appartenute a persone ancora senza nome, senza identità, vittime della dittatura di Pinochet: i desaparecidos. Il dittatore fece sequestrare, torturare, uccidere e sparire tutti coloro sospettati di avere idee antigovernative. Molte volte le vittime venivano portate in veri campi di concentramento dai quali non uscivano più se non per fare i ‘voli della morte’ così tristemente chiamati perché i cadaveri venivano gettati in volo nell’oceano Atlantico. Diversi campi di prigionia si trovavano nel deserto di Atacama e perciò molti resti sono ancora seppelliti in fosse comuni e coperti da strati e strati di sabbia. Da quel momento ci sono povere figlie, mogli e madri che cercano ancora oggi senza sosta qualche resto dei loro amati padri, mariti e figli, le chiamano mujeres del desierto – le mogli del deserto.
Vogliono solo piangere i propri cari e portare fiori di carta colorati sulle loro tombe, che neanche il sole potrà mai seccare.
Ho lavorato sulle emozioni di una madre che perde il proprio figlio, sulla scomparsa, sul vuoto indescrivibile dopo un rapimento, sulla storia solo accennata a scuola.
L’indifferenza di molti di fronte ai crimini di guerra avvolge come una fitta e impossibile nebbia il deserto intero, perché quelli che non vedono dimenticano e quelli che dimenticano non credono in ciò che è accaduto.
La nebbia divora le strade, le montagne, il mare intero. La nebbia è l’oblio.